lunedì 24 gennaio 2022

Recensione PER IL TEMPO CHE RESTA - Laura Basilico

 




PER IL TEMPO CHE RESTA


Laura Basilico


Milano, aprile 2012. Nel corso del derby in notturna Milan-Inter, una spettatrice si allontana apparentemente senza fretta dallo stadio Meazza. Pochi istanti dopo, una raffica di potentissime esplosioni scuote l’impianto, provocando una carneficina. Come mai la donna è uscita proprio in quel momento? E per andare dove? È parte attiva o a sua volta vittima dell’attentato? In una città scossa e spettrale, a queste domande cercheranno di trovare risposta il marito, l’ex fidanzato e una blogger d’assalto. Impresa non facile, in una vicenda dove niente è come sembra e neppure i terroristi sono quelli che tutti si aspettano.


Una bomba che devasta San Siro durante il derby Milan - Inter e fa una carneficina.

Sara che di lavoro fa l'agente immobiliare viene immediatamente additata come la colpevole (o presunta colpevole) e su di lei si scatena una feroce quanto massiccia campagna mediatica che la mette alla gogna.

Sara è costretta a nascondersi e a cambiare perfino identità per riuscire a scampare.

Come spesso accade nei nostri tempi a prescindere dalla verità, ciò che conta è "sbattti il mostro in prima pagina".

Ma non solo Sara viene travolta dalla macchina del fango.

Anche tutto ciò che gira intorno a lei: un marito, un ex marito, una figlia...

Ma come spesso accade niente è come sembra e sarà necessario il tempo per rimettere le cose al loro posto.

Una storia che ti fa mancare il respiro nelle prime pagine perchè ti trascina tuo malgrado nel suo interno.

Laura Basilico ha ampiamente illustrato la nostra società fatta di incomprensioni, di comunicazioni solo virtuali e mediate e non più dirette, di mediocrità che soffoca le eccellenze che a guardare bene invece ci sono.

Ci parla dell'appiattimento verso il basso, dell'uso scriteriato delle nuove tecnologie e dei social che se usati bene sono invece delle fantastiche potenzialità.

La Basilico in questo libro fa uno spaccato sociologico ed antropologico della generazione nata negli anni '60, figli del boom economico.

Oltre che dipinge la protagonista e gli altri personaggi dal punto di vista psicologico in maniera molto chiara.

Lo stile di scrittura lineare fa leggere il libro in un soffio e ti fa pensare molto.

Ottimo lavoro.



Ringrazio l'autrice per la copia del libro.


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