martedì 30 agosto 2022

Recensione LE PAROLE DEL CUORE - Alessandro Pugi - Bonfirraro editore

 




Diventare padri significa diventare uomini, prendersi la dolce responsabilità per la crescita di un figlio. Matteo Celi ne è consapevole, ma mai avrebbe immaginato che il destino cambiasse così drasticamente la sua vita.
Sara, la giovane moglie, muore mettendo alla luce il piccolo Lorenzo. Una notizia drammatica che associa la morte alla vita, la gioia al dolore. Quella notizia così cruda e reale lo porterà, per un istante, a odiare quel piccolo fagotto biondo, che si muove teneramente nella culla.
Si dice che il tempo cura le ferite; non esiste proverbio più sbagliato. E questo Matteo lo sa.

Per dieci lunghi anni segue, tra alti e bassi, i progressi del piccolo Lorenzo, districandosi tra le difficoltà della gestione di un pub in crisi, l’amicizia di Andrea e di Jack, il cucciolo di cane che Matteo ha salvato da morte certa la stessa sera della nascita di Lorenzo. Matteo si chiede spesso se può esistere un nesso tra la morte di Sara e il ritrovamento di Jack, un animale straordinario che si prende cura, per quanto possibile, della crescita di Lorenzo.

Ogni giorno si occupa di svegliare Lorenzo, lo accompagna a scuola; sembra che la loro sintonia provenga dal profondo dell’anima, da quel posto ai più sconosciuto.
Ma il fantasma di Sara è sempre vivido nella memoria di Matteo e quando tutto appare incanalato verso la felicità, ecco che il destino torna prepotente a mischiare le carte nella sua vita. E lo fa concedendogli gioia e dolore. Gioia, per la conoscenza di Eleanore, stupenda e famosa attrice americana in visita a Bologna; dolore, per l’incidente occorso a Lorenzo, una banalità che lo costringerà in coma per lungo tempo.

Emerge prepotente la simbiosi esistenziale che accomuna Matteo e Jack. I due, ognuno a modo proprio, esprimono quel dolore cieco che ha invaso la loro anima.


E' proprio vero: la vita tanto ti dona e tanto ti toglie...

E lo sa bene Matteo Celi che lo tocca con mano quando la sua amata Sara, sua moglie, nel dare alla luce Lorenzo il loro primo e desiderato bambino, muore per delle complicanze del parto.

Inizia così con questo colpo al cuore e insieme pugno nello stomaco, Le parole del cuore di Alessandro Pugi, edito da Bonfirraro Editore.

Un'enorme gioia e un enorme dolore: possono coesistere? Si può sopravvivere ad entrambi: è quello che Matteo si chiede per poter continuare a vivere.

Si può odiare quel piccolo fagottino biondo perchè gli si attribuisce la colpa della tragedia?

Ma mentre Matteo si reca in ospedale trova, casualmente, una cucciolata di cagnolini che in maniera poco ragionata mette nel bagagliaio dell'auto non pensando alle possibili conseguenze.

Ne sopravviverà solo uno: Jack.

Sarà proprio Jack ad accompagnare in modo simbiotico la crescita di Lorenzo, in un amore incondizionato e devoto che comprende molto bene chi ha vissuto o vive questo Amore con la A maiuscola.

Ma poichè il destino ha già in serbo per ognuno una trama ben definita fatta di occasioni, di incontri e di persone Matteo farà la conoscenza, in un modo tutto particolare, di Eleanore, bella e famosa attrice.

Matteo ha al suo fianco l'amico e socio di sempre del pub che entrambi gestiscono, Andrea.

La loro amicizia è un altro dei sentimenti ben delineati nella storia e presente in ogni pagina.

Ma la vita è imprevedibile si sa e nel momento in cui pare che la vita di Matteo si avvicini a qualcosa che si possa definire felicità, Lorenzo è vittima di un incidente...


Senz'ombra di dubbio posso dire che ho amato, durante la lettura, in modo viscerale il fox terrier Jack, ritrovando in lui, tanti tratti comuni al mio amato Willy che ho perso tre anni fa e la cui mancanza non è mai stata colmata.

Un Amore che è totale e totalizzante, incondizionato.

Ti fa comprendere cosa significhi dipendere totalmente da un altro essere vivente e vivere per lui ed in funzione di lui,

Le parole del cuore è una grande storia che ha dentro la vita e come la vita ha il bello e il brutto: anzi forse spesso sono più le cose brutte che ci attanagliano o forse ciò dipende dal perchè quando siamo felici non ci facciamo caso...

Non credo sia stata una facile operazione per l'autore scrivere questa storia: mettere nero su bianco i sentimenti e renderli così vivi e alla portata di tutti, credo che qualche sforzo glielo abbia sicuramente richiesto.

Noi lettori gliene siamo comunque grati.

Durante la lettura che è veramente durata un giorno, credo sia inutile dire che i miei dotti lacrimali hanno dato ampia dimostrazione di non essere chiusi!

La delicatezza e il garbo della scrittura di Alessandro Pugi sono state in grado di delineare in modo positivo anche la figura che, in apparenza, poteva essere la più effimera, marginale e leggera: la figura di Eleanore.

Nonostante i lustrini e la vita patinata, Pugi l'ha resa viva, umana e terrena.

Uno stile di scrittura cristallino, delicato ma al tempo stesso forte, fanno di Le parole del cuore una meravigliosa lettura di questa estate 2022.


Ringrazio la Casa editrice Bonfirraro per la copia dell'ebook.



Alessandro Pugi

Nato il 14 aprile del 1972 a Portoferraio, Isola d’Elba, dove tutt’ora vive insieme alla moglie Cinzia e al figlio Deniel Nicolas.

Diplomato perito commerciale, una carriera nelle forze di Polizia come ispettore capo.

Nel 2017, a causa di un problema sanitario, è stato riformato quindi adesso si gode la vita tra letteratura e natura.

mercoledì 24 agosto 2022

Segnalazione I TESCHI DI MALTA - Andrea Monticone - Buendia Books editore

Il grande thriller di spionaggio è tornato! I Teschi di Malta di Andrea Monticone




Nel cuore del Mediterraneo, tra le discoteche del più grande divertimentificio d’Europa, gli antichi forti e gli avveniristici grattacieli, c’è una moderna Casablanca dove si consumano intrighi internazionali e dove la vita non ha valore: benvenuti a Malta.


Andrea Monticone, una delle voci più dure e rock del panorama noir, torna con un thriller internazionale ad altissima intensità, I Teschi di Malta. Un romanzo che affonda le sue radici nelle spy story del passato, intrecciando geopolitica, finanza e azione, passando da Malta all’Afghanistan, dalla strage dei migranti nel Mediterraneo ai piani segreti del terrorismo islamista, in uno scenario dove gli avvenimenti di pochi anni fa gettano una luce sinistra sugli eventi attuali. 



I TESCHI DI MALTA di Andrea Monticone 

Buendia Books 

308 pagine 1

6 euro (ebook 6,99 euro) 

ISBN 978-88-31987-49-3 

in libreria dal 21 settembre

Malta, 2016. Elizabeth Mancini, attivista e ricercatrice angloitaliana, impegnata nella lotta per i diritti dei migranti e fermare le stragi nel Mediterraneo, sparisce all’aeroporto della Valletta, dove era giunta per scrivere un libro su un tema controverso, a metà tra storia e mito, i Teschi di Malta. Suo marito Fabrizio Valori, pilota e reduce dell’Afghanistan, inizia a cercarla, scontrandosi con la polizia locale. Accanto a lui ci sono Marco Psaila, uno scrittore e amico maltese, e Qitta Al Bouzi, poliziotta e agente dei servizi segreti inglesi, affascinante e letale: grazie a loro, Fabrizio scopre che i Teschi sono molto più che una leggenda e un fatto storico, sono un codice per un autentico patto con il diavolo che porta alla Spada, un misterioso finanziere mediorientale, fascinoso e amante del jet set, dietro il quale si staglia l’ombra inquietante dell’Isis. 


L’autore Andrea Monticone (Torino, 1972) è giornalista e romanziere, autore di diversi noir metropolitani che hanno ottenuto importanti riconoscimenti nel corso degli anni. Suoi racconti sono stati pubblicati in Italia e all’estero, dove è stato tradotto anche in lingua araba. Tra le sue opere, Un assist per morire (secondo classificato al Premio Letterario Internazionale Festival Giallo Garda 2019), Drew, La mano del morto e Carne mangia carne, tra le sette opere selezionate dalla prima edizione di “Guarda che storia!”, il nuovo progetto ideato e organizzato da Film Commission Torino Piemonte e Salone Internazionale del Libro di Torino.

giovedì 18 agosto 2022

Segnalazione NUVOLE, CUORI E PENSIERI SCONNESSI - Germana Trinca - Infinito edizioni

 



Nuvole, cuori e pensieri sconnessi
(€ 11,00 – pag. 84)

 

Di Germana Trinca

Prefazione di Massimiliano Alberti

 

Le emozioni sono sensazioni che ti fanno battere il cuore, che ti scuotono all’improvviso, alle quali è difficile resistere, che trascriviamo nel nostro presente e che, magari, racchiudiamo in una foto o in quattro righe buttate lì quasi per caso… sono parole pronunciate a bassa voce che il vento porta lontano per poi tornare indietro, quasi fossero un boomerang impazzito. E all’improvviso, inevitabilmente, ti travolgono.

Questa è una silloge di emozioni, di sensazioni che spazzano via ogni segno di punteggiatura, di dolori trasfigurati, di pensieri sconnessi come lo è la vita,

una giostra impazzita

che esplode

nel momento

in cui si ferma.

Il libro:
Titolo: Nuvole, cuori e pensieri sconnessi
Autrice: Germana Trinca
(€ 11,00 – pag. 84)


L’autrice
Germana Trinca
mamma di tre bambini, è nata e vive nei Castelli Romani. Appassionata di scrittura e lettura, ama farsi travolgere da infinite pagine e viaggiare nel tempo tra tantissime storie. Bookblogger, ama i personaggi storici ed è stregata dalla fisica, oltre a essere appassionata di fotografia. Si incanta a osservare il cielo, perdendosi tra pensieri, nuvole e stelle e mette sempre il cuore in ogni cosa che fa.

mercoledì 17 agosto 2022

Recensione FIORE DI FICHI D'INDIA - Paola Insanguine - Infinito edizioni






La quotidianità apparentemente calma di Catania viene scossa da una serie di efferati omicidi, mascherati da delitti di mafia. Il commissario Nora Minà deve districarsi in un ginepraio insidioso come piante spinose per mettersi sulle tracce di un serial killer che uccide le sue vittime seguendo un rito purificatore delle anime collocato nella topografia morale dell'Inferno dantesco. Per risolvere il caso, Nora deve confrontarsi anche il Procuratore, che non perde occasione per renderle ancor più difficile un già arduo compito. Seppur irritata dall'imperversare di un maschilismo incistato malevolmente nella sua terra, la protagonista di questo imprevedibile e gustoso noir si divide tra professione, doveri di madre e un amore al quale vuole sfuggire per proteggere se stessa. Sarà merito dell'empatia e della sinergia tra Nora e il Questore che il caso sarà risolto. O almeno così pare...



A metà tra Lolita Lobosco per il suo fascino misto a determinazione e il celeberrimo Montalbano per il suo indiscusso fiuto investigativo, Nora Minà, commissaria in forze alla Questura di Catania, dai suoi due citati e celebri colleghi si distingue e diventa una figura di nuovo investigatore che, di certo, farà parlare di sè anche in futuro.

Come succede a chi lavora in ambienti in cui, nonostante i tempi moderni, la stragrande maggioranza delle persone è ancora di sesso maschile, Nora Minà non è di certo facilitata ad operare, se non fosse per quell'occhio di riguardo che il Questore ha nei suoi confronti...

Di certo il Procuratore generale non fa squadra con la Minà: anzi non perde occasione per renderle il compito più difficile...

In questo panorama non certo facile c'è un amore agli albori...

In questa storia la Minà si trova a doversi occupare di alcuni omicidi che, a primo acchito vengono catalogati come omicidi di mafia.

E d'altronde, visto il modus operandi dell'assassino o degli assassini sembrano davvero riportare a questa lettura...

Ma un po' perchè donna, mamma ed ex moglie che è, quindi, abituata ad arrangiarsi da sola ma soprattutto a non arrendersi alle difficoltà e all'apparenza, la Commissaria Nora Minà scaverà a fondo, a fondo dell'animo umano e si metterà alla ricerca di un assassino seriale che uccide seguendo uno schema tutto particolare e per comprendere i meccanismi di questo schema Nora dovrà scomodare nientepopodimeno di Dante!

Si quel Dante: Dante Alighieri.

E dovrà fare un viaggio nel suo Inferno per trovare le risposte e la soluzione agli enigmi.

Fiore di fichi d'India si legge molto volentieri e si entra subito in sintonia con Nora Minà, perchè è proprio un bel personaggio.

Un romanzo fresco, godibilissimo, con uno stile di scrittura accattivante e dal ritmo veloce e che non lascia al lettore il tempo di distrarsi.

Paola Insanguine ha costruito una storia molto articolata, a tratti ironica, e con molti rimandi alla sua Catania e alla Sicilia che è una protagonista molto presente in ogni pagina.

Oltre che, come nelle storie dei suoi due colleghi poc'anzi citati, anche in Fiore di fichi d'India non mancano le citazioni gastronomiche di tipici piatti siciliani che hanno l'effetto di solleticare le papille gustative del povero lettore!

Sono convinta che di Paola Insanguine e della sua commissaria Nora Minà sentiremo parlare ancora e, a dir il vero, lo spero proprio.



Ringrazio la casa editrice per la copia del libro





martedì 16 agosto 2022

Recensione A MANO APERTA - Paolo Toso - Scritturapura edizioni






Un'indagine che si scontra con un muro di silenzio. Per abbatterlo non basterà il codice penale. Mari ha appena iniziato la pratica legale, mentre Alvise Sacco è un PM di lungo corso. Entrambi cercano, per vie diverse, di "fare giustizia". Un delitto all'apparenza inspiegabile fa incrociare le loro strade e una serie di ostinati silenzi ostacola la ricerca della verità. Dopo un iniziale successo, il nuovo metodo d'indagine adottato dal magistrato pare fallire, mentre la legalità "di strada", scelta da Mari, sembra dare i suoi frutti. C'è la giustizia processuale, ma ne esiste anche un'altra, a cui si può arrivare soltanto attraverso le relazioni autentiche con le persone e che non si può imporre con le norme e i codici. La si riconosce nei gesti semplici, come il saluto a mano aperta del pedone all'automobilista che si ferma per farlo passare.



Nella zona della Falchera alla periferia di Torino c'è una comunità  di ex detenuti gestita da un'associazione che ha come mission il loro recupero.

Qui nella cascina vige un senso di giustizia non comune, un recupero di ciò che si è perso nel corso degli anni.

L'associazione gode dei favori e della credibilità della Torino bene che segue con attenzione e partecipazione le attività proprie della comunità, tanto che anche il PM Alvise Sacco, ci si ritroverà immerso, insieme ad altre personalità, per una cerimonia.

Ma poco dopo avervi partecipato, l'omicidio di una volontaria e praticante in uno studio legale, che viene trovata massacrata all'interno dell'associazione, scuote non solo i componenti dell'associazione stessa ma anche coloro che avevano creduto nella mission di cui i fondatori della comunità facevano bandiera.

Proprio il PM Alvise Sacco, di turno la sera dell'omicidio, si ritroverà a dover condurre le indagini.

Un ragazzo viene visto scappare e da subito individuato, viene messo in carcere.

Apparentemente il caso è chiuso, ma l'accusato non parla: si chiude in un mutismo che, però, non  è normale.

Perché se fosse colpevole, vista l'evidenza, dovrebbe confessare e, anche il legale d'ufficio che gli è stato nominato dovrebbe suggerirgli questa linea difensiva, ma se, invece, è innocente allora perché non grida a tutti la sua innocenza?

Sacco che è un inquirente leale, professionale e dalla schiena diritta, non si arrende e con tutti i mezzi a sua disposizione cercherà di comprendere le ragioni di questo silenzio.

E dovrà scavare, scavare e andare nel passato e passare in rassegna alcuni dei casi di cui si è occupato per sbrogliare la matassa.

La giustizia e, soprattutto, il senso di giustizia reale e percepito sono molto pregnanti e presenti in ogni pagina del libro.

Sarà il fatto che Paolo Toso è un magistrato e che si scrive bene di ciò che si conosce ma A Mano aperta è un thriller competente e ben scritto.

Si comprende bene che chi scrive conosce e pratica ogni passaggio e si è trovato a fare i conti molte volte con storie, se non proprio uguali, ma verosimili.

Non so quanto e se ci sia qualcosa di autobiografico ma la figura del PM Sacco è quanto di più vero e apprezzabile, che un lettore amante del genere possa richiedere.

La storia è molto articolata e con una suspence che tiene legati alle pagine fino alla fine del romanzo.

Paolo Toso ha scandagliato nel profondo degli animi dei protagonisti e ne ha fatto dei profili psicologici molto particolari: e anche qui credo che, con il lavoro che fa, abbia un ampio e variegato campionario a disposizione.

Un ottimo thriller che gli amanti del genere non devono farsi scappare.



Ringrazio la casa editrice per la copia dell'ebook.

lunedì 15 agosto 2022

Segnalazione L'ARMANACCO DE GIORNO DOPO - Fausto Gasperini - Infinito edizioni

                                                       






                                                          L’Armanacco der giorno doppo

(€ 13,00 – pag. 128)

 

Di Fausto Gasperini
Illustrazioni di 
Daniela Murru

Prefazione di Stefano Pavan

Introduzione di Secondina Marafini

 

 

Nel bel romanesco del Trilussa, educato ma sempre condito con un velo di sarcasmo, L’Armanacco der giorno doppo racconta e raccoglie in rima quei fatti che non possiamo e non dobbiamo dimenticare, fissandoli nel tempo e nella nostra memoria per renderli delle vere e proprie ricorrenze.

Così l’autore, da acuto e sensibile osservatore dei nostri tempi, ci accompagna in questo Almanacco in versi che fa sorridere, ridere e riflettere.

“Sintonia e ironia si fondono nella poetica per dare spazio a un’urgenza interiore di tensione narrativa. È il tentativo etico di battere un colpo al fine di svegliare i dormienti e riconquistare la dignità per un mondo poco sociale dove tutto diviene interesse, competizione e guera”. (Stefano Pavan)

“Il dialetto è anche la lingua dei pensieri più personali e intimi, quelli che Gasperini vuole condividere, con l’intento sperato che il mondo possa sovvertire il suo andare sempre allo stesso modo, senza che si impari la lezione rispetto ai tempi antichi”. (Secondina Marafini)

 

Il libro:
Titolo: L’Armanacco der giorno doppo
Autore: Fausto Gasperini
(€ 13,00 – pag. 128)

L’autore
Fausto Gasperini (1964) vive ad Albano Laziale, in provincia di Roma. Appassionato di poesie romanesche e in special modo del Trilussa, è portato a descrivere in versi il mondo e i fatti che vi accadono. Ha pubblicato L’antitarme (Infinito edizioni, 2021)

giovedì 11 agosto 2022

Recensione LA STRANA MORTE DI ALESSANDRO CELLINI - Riccardo Landini Newton Compton editori

 



Un nuovo caso per Astore Rossi. Di ritorno dal funerale del suo carissimo amico Oscar, Astore Rossi trova una scritta inquietante sul muro di fronte alla sua bottega: “So cosa hai fatto”. La vernice rossa rende il messaggio ancora più minaccioso. Questo sarà solo il primo di una serie di avvertimenti che giungeranno, di lì a poco, al restauratore. Astore non ha idea di chi possa esserne il responsabile né immagina minimamente a cosa si riferisca. Quando una notte qualcuno lancia un sasso contro una delle sue finestre, infrangendone il vetro, affacciandosi Astore intravede una figura che si allontana nell'oscurità. Non riesce a credere ai suoi occhi: si tratta di qualcuno che gli ricorda una vicenda dai tratti orrorifici in cui è rimasto coinvolto anni prima. Possibile che una delle sorelle Spada sia ancora viva? E che qualcuno sappia quello che è accaduto? Astore è sconvolto, ma l'incubo in cui sembra essere precipitato non ha fine: pochi giorni dopo Alessandro Cellini, un suo amico di vecchia data, viene ucciso in modo atroce. C'è un legame tra la sua morte e le minacce che Astore riceve? È davvero possibile che quel passato che ha voluto dimenticare sia tornato a tormentarlo?


Non avevo ancora avuto la fortuna di conoscere Astore Rossi e, nonostante i numerosi rimandi alle precedenti avventure, questa nuova storia che Riccardo Landini ha confezionato è perfettamente leggibile e apprezzabile anche da sola.

Astore è un restauratore ed un personaggio molto particolare, con una vita alle spalle travagliata, un presente piuttosto sul filo del rasoio e un futuro pieno di dubbi e incertezze.

Tornando dal funerale del suo migliore amico, di fronte alla sua bottega trova una scritta inquietante che sembra farlo ripiombare in un incubo del passato che credeva proprio di essersi lasciato alle spalle.

Quando poi, una notte, gli piomberà in casa un sasso, infrangendogli un vetro, lanciato in strada da una misteriosa figura che si allontana velocemente, beh allora ha la certezza che sono tutti avvertimenti contro la sua persona e che, forse, non è poi così al sicuro come credeva...

Ha inizio una storia al cardiopalmo, molto ben costruita e con un ritmo sostenuto senza mai cadute di ritmo.

Astore accompagnato dall'amico Remo sarà protagonista di avventure e storie sempre in bilico tra presente e passato, anche se caratterialmente è un tipo che crede che in qualsiasi occasione ci si debba arrangiare da soli.

Come non condividere questo pensiero!

In questa storia, però Astore, dovrà cominciare a pensare a cambiare il suo modo di pensare e il suo modo di agire.

La vicenda si fa leggere in maniera veloce anche perché il lettore non vede l'ora di risolvere il mistero che si svela solo proprio alla fine e, l'abilità dell'autore è anche quella di aver celato gli indizi e non averceli fatti capire durante tutte le pagine.

Riccardo Landini è stata una grande scoperta per me: una scrittura straordinariamente fluida, incalzante e molto intrigante.

Un thriller adrenalinico in cui è sapientemente mixato il passato e il presente, dove le emozioni dei protagonisti e le loro interiorità vengono buttate fuori senza remore.

Una storia che consiglio, che non può mancare nelle whislist degli amanti del genere e che lascia a bocca aperta anche nell'ultimissima pagina con una porta aperta su una nuova storia che, sicuramente Landini, ha già nel cassetto!



Nato in Emilia ma d’origine romagnola, ha alle spalle studi classici e nel cuore una grande passione per Piero Chiara e il cinema italiano degli anni Settanta. Nel 2009 ha esordito nella narrativa con il romanzo E verrà la morte seconda, a cui è seguita la trilogia Il primo ingannoNon si ingannano i morti e Ingannando si impara. Nel 2013 ha vinto il premio Giallo Stresa. La Newton Compton ha pubblicato Il giallo di via San Giorgio, dove per la prima volta è comparso il personaggio di Astore Rossi, Il giallo della villa abbandonata, Il giallo del paese maledetto (precedentemente pubblicato con il titolo Segreti che uccidono) e La strana morte di Alessandro Cellini.


Ringrazio l'autore per la copia del libro





mercoledì 10 agosto 2022

Recensione TERNO SECCO CON MORTO - Morena Fellegara - Fratelli Frilli editore





Esiste un’irresistibile attrazione fra il gioco e la letteratura, forse perché entrambi si muovono fra finzione e simulazione, ruoli e maschere, frequentano libertà e creatività, sono equilibrio di rappresentazione e interpretazione. Il lettore, come il giocatore, si muove in una sospensione del tempo e dello spazio, affrancato dalla vita reale, partecipe di una narrazione fantastica che richiede tuttavia un grado uguale – o talvolta maggiore – di immedesimazione. Originalità, inventiva, illusione, obbligazione di convenzioni a volte assurde, a volte ricche del fascino dei simbolismi più raffinati. E precisione algebrica: traiettorie imprevedibili ma sempre esatte disegnate dalle bilie sul biliardo del Bar Marco e dalla scrittura rapida, netta, dal periodare essenziale di Morena Fellegara. Ma l’azzardo aggiunge le vertigini dell’eccesso e le profondità dell’abisso, il piacere che distilla adrenalina, l’ossessione e la perversione. Nell’universo ludico di Cecco Angiolieri, accanto alla luminosa stella della sfida dei dadi risplendono gli astri delle donne e del vino: “Tre cose solamente m’ènno in grado, le quali posso non ben ben fornire, cioè la donna, la taverna e ’l dado: queste mi fanno ’l cuor lieto sentire”. La medesima febbre che tormenta gli amanti, la stessa ebbrezza che trabocca dai calici. Così sarà per il pirandelliano Mattia Pascal che, in un crescendo rossiniano, ai vortici della roulette del Casinò di Montecarlo affida i numeri e la sua stessa biografia, così per Francesco che sulla ruota di Genova punta il suo destino. Ingaggia una rischiosa partita con la sorte sua e degli altri: il denaro richiama sempre biscazzieri truffaldini, bari avventurieri, squallidi usurai e, come nella roulette russa, qualcuno si perde per sempre. Il finale della partita giunge inesorabile e allora tutti, anche i giocatori più incalliti, dovranno scoprire le carte. Perché nell’Olimpo degli Dei la Fortuna è bendata, fra i demoni degli uomini non sempre accade.


Terno secco con morto è la terza puntata che vede protagonista Mario, il barista-investigatore.

Ambientato negli anni ottanta Terno secco con morto ha come tema di fondo la ludopatia, anche se l'autrice lo tratta con garbo e leggerezza.

Il gioco del lotto ma anche le carte, il biliardo la fanno da padroni delle pagine della Fellegara.

Per gli amanti del gioco qui si trova di tutto: puntate, vincite, perdite, giocate andate a pari e tanto, tanto altro con un mistero da risolvere.

Uno scambio di valige come in uno sliding doors sconvolge la vita di Angelo, fratello di Mario il barista.

Samanta che lascia il suo piccolo a casa e parte per un'improbabile tournee coinvolta da Francesco che le ha giurato amore e gloria e che, destino vuole, avesse al seguito una valigia Fendi verdastra uguale a quella di Angelo...

Ma sarà il contenuto delle due valige a fare la differenza e ad inguaiare i due...

Carmen, colei che gestisce la ricevitoria e che vede passare sotto gli occhi le giocate vincenti e anche molto cospicue...un terno secco può cambiare la vita e specialmente sulla ruota di Genova.

Insomma un potpourri di personaggi molto variegati e di storie molto intricate tra loro condiscono la trama di questo terzo romanzo della trilogia vergata dalla Fellegara.

Escono tutte le fragilità umane dei protagonisti, i loro vizi e le loro virtù e dei vari personaggi sono ben tratteggiati i profili psicologici.

Morena Fellegara ha uno stile di scrittura molto asciutto, dal periodo breve, conciso ma d'effetto.

Il romanzo riporta anche molte citazioni di canzoni, trasmissioni e fatti avvenuti negli anni '80 che, per chi li ha vissuti, sono un ottimo revival, come per la sottoscritta!



Morena Fellegara, infermiera di professione e scrittrice per passione, è nata a Sanremo il 01/05/1975. Ha esordito nel 2019 per la Fratelli Frilli Editori con il romanzo noir Un Pastis al Bar Marco ambientato negli anni Ottanta nel bar dei suoi genitori che ha avuto un successo inaspettato. Il suo secondo romanzo Il gioco degli specchi (Fratelli Frilli Editori), è stato premiato al concorso Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria con una Segnalazione della Giuria. Ha partecipato all’antologia I luoghi del noir con il racconto Aiga ae corde, ambientato nella storica piazza Bresca di Sanremo, dove l’enigma del giallo si intreccia con la storia, e all’antologia Odio e Amore in noir con il racconto Una benda sugli occhi interpretando l’odio come assenza d’amore (entrambe di Fratelli Frilli Editori). Una penna che descrive con immediatezza e leggerezza le dinamiche che animano e inquietano il quotidiano di vite semplici, entrando con garbo e acume negli abissi che, a volte, si spalancano dietro le maschere degli stereotipi sociali.



Ringrazio la casa editrice Fratelli Frilli editore per la copia del libro

Segnalazione NON PENSARCI DUE VOLTE - Arjuna Cecchetti - Dalia edizioni






In un paese come l’Italia è ancora possibile vivere selvaggiamente?

Un’avventura nella natura dell’Appennino, che Sara conosce come le sue tasche. Un viaggio epico, un romanzo sulla possibilità di vivere in simbiosi con la natura.


“Non pensarci due volte” di Arjuna Cecchetti (Dalia edizioni), è il romanzo vincitore del Premio Demetra 2022 per la letteratura ambientale, nella categoria Narrativa e libri per ragazzi.

Il Premio Demetra, organizzato nell’ambito di Elba Book Festival, ha l’obiettivo di dare visibilità e sostegno agli autori e agli editori indipendenti italiani che mettono l’ambiente e la sostenibilità al centro delle loro pubblicazioni.
Il Premio è organizzato da Comieco ed Elba Book Festival.
 
La giuria ha assegnato il premio ad Arjuna Cecchetti con la seguente motivazione: “Per avere dato una rappresentazione quanto mai efficace e lontana da stereotipi di una parte del nostro Paese in cui il rapporto tra gli abitanti e il territorio, per come si è sviluppato storicamente, si snoda all’insegna di una convivenza tutt’altro che facile ma tuttavia possibile, che l’autore implicitamente indica come modello da salvaguardare per il futuro”.
 
Il romanzo è stato tra i segnalati dell’edizione 2020 del Premio Italo Calvino ed è entrato nella fase finale del Premio letterario Severino Cesari 2022.

Sara, quella ‘sbagliata’, sta in ginocchio nel cerchio di luce del fuoco. Accanto a lei c’è Elisabetta. Entrambe sono legate, con le mani dietro la schiena e i bavagli sulla bocca. Assomigliano a larve che si agitano nella polvere. La falce di luna spunta tra le nuvole buie. Io attendo nell’oscurità, nascosta dietro il bidone di latta alto un metro, col fucile puntato al di sopra delle loro teste, verso il fuoco. La legna crepita e il bagliore cangiante delle fiamme accende e spegne le chiome degli alberi come fossimo in una pista da ballo e penso a queste due sprovvedute che sono capitate come all’Inferno e a me che sono il loro angelo vendicatore. Ero in cucina e stavo leggendo perché ultimamente mi capita di non riuscire a dormire e la finestra era aperta e così ho sentito il rumore del motore e ho notato i fari dell’automobile risalire lungo la strada sterrata tra le pieghe del fossato e poco dopo è comparso il punto rosso del fuoco, laggiù verso le pendici della montagna nera. Non c’era proprio da stare tranquilli, nessuno va mai da quella parte. Ho afferrato il fucile da caccia che ho portato in casa da quando ci dormo da sola, l’ho caricato con le cartucce da trentadue grammi (calibro 12) e sono scesa al fossato per vedere cosa stava succedendo. Sono passati meno di cinque minuti da quando sono arrivata, però ho già capito un mucchio di cose su questa faccenda: i fessi dovevano essere molto confusi quando le hanno rapite. Mi hanno scambiata per l’altra Sara. L’hanno aspettata fino al tramonto e, dato che lei ed Elisabetta stanno sempre appiccicate, le hanno prese entrambe. È andata così, ne sono sicura. Le cose stupide vengono bene al primo colpo


Segnalazione LA BOCCA DELL' ADDA - F. Cavagnoli G.E. Cingolani - Orecchio acerbo editore



D’estate la piccola Beatrice
va in barca a pescare nell’Adda col fratello maggiore.
Insieme si godono il tranquillo panorama
delle acque che entrano nel Po.

Ma vedere l’Adda nella sua piena in inverno è tutt’altra cosa.
Sarà il nonno, tenendola sulla canna della bicicletta,
avvolta nel tabarro, a condurla lungo i campi allagati
fino al punto in cui le acque spumeggianti dei due fiumi s’incontrano...

L'albo di Franca Cavagnoli Giovanni Emilio Cingolani
-incontro di due grandi sensibilità-
in libreria dal 15 luglio.




La bocca dell’Adda

di Franca Cavagnoli, illustrazioni di Giovanni Emilio Cingolani




L’emozione di una bambina e la saggezza di un nonno


D’estate la piccola Beatrice va in barca a pescare nell’Adda con suo fratello maggiore. Insieme si godono il tranquillo panorama delle sue acque che entrano nel Po. Ma vedere l’Adda nella sua piena in inverno è tutt’altra cosa. Sarà il nonno che, tenendola sulla canna della bicicletta, avvolta nel tabarro, la conduce lungo i campi allagati fino al punto in cui le acque spumeggianti dei due fiumi s’incontrano. Il mito di Euridice che le ritorna in mente, accresce la paura che la bocca del fiume possa inghiottire entrambi: si stringe al manubrio e guarda la ruota bagnata. L’inquietudine di Beatrice convince il nonno a ritornare verso la tranquillità della campagna conosciuta, lungo la strada verso il paese.




Le parole e le immagini

Franca Cavagnoli, che oggi insegna presso l’ISIT della Civica Scuola Interpreti e Traduttori di Milano e al Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano, non è solo una bravissima traduttrice, attività che le ha fatto vincere molti premi, ma anche una valente scrittrice di romanzi che ha pubblicato soprattutto con Frassinelli e con Feltrinelli. Ha tradotto e curato opere di importantissimi autori come John Maxwell Coetzee, Nadine Gordimer, Mark Twain, James Joyce. Suoi articoli sono apparsi su Linea d’ombra, Diario, Corriere della Sera, Il manifesto e Alias. Questo è il suo primo libro per bambini.


Giovanni Emilio Cingolani è nato trenta anni fa in un piccolo paese delle Marche, vicino alla città di Macerata, dove vive e lavora ancora oggi. Da che ha memoria di se stesso, ha sempre disegnato. Ama i maestri del fumetto, la buona letteratura. Nel suo cuore e negli occhi ha spesso i colori e la dolcezza delle colline del Regione Marche. Nel 2020 si è diplomato all’Accademia di Belle Arti a Macerata con il massimo dei voti. Il suo primo libro illustrato, L'avventura di Walter Schnaffs, una novella di Guy De Maupassant, è stato pubblicato da orecchio acerbo nel 2021. Con questo secondo libro riconferma le sue capacità e la sua sensibilità nel ritrarre la natura.


lunedì 8 agosto 2022

Segnalazione IL MALE DENTRO - Roberto Negro - Fratelli Frilli editore

 



Pagg. 208 

coll. I Tascabili Noir 

€13,90 

Isbn 9788869436307


Una cosca di ’ndrangheta ed un gruppo malavitoso albanese si contendono il traffico di droga sul territorio di Ventimiglia. Il rapimento del nipote del boss calabrese Salvatore Cannizzaro detto “il vecchio” sposta gli equilibri della contesa. Il commissario Scichilone verrà risucchiato da un’indagine dai contorni cupi che lo condurranno su un territorio in cui i compromessi lo costringeranno a scelte difficili.


Roberto Negro è nato ad Asti il 13.10.1960 e risiede a Perinaldo (IM). È un criminologo che ha prestato servizio per trent’anni nella Polizia di Stato con la qualifica di Sostituto Commissario. Nella sua carriera ha avuto incarichi di polizia giudiziaria anche presso le sedi diplomatiche italiane di Istanbul (Turchia), Karachi (Pakistan) e Colombo (Sri Lanka). Successivamente è stato il Responsabile della Sicurezza e della Tutela del Patrimonio Aziendale del Casinò di Sanremo. Attualmente è titolare dell’enoteca DiVino e... di Perinaldo. Ha collaborato con A.I.FO. (Amici Raoul Follereau – ONG aiuti umanitari) in Brasile – Ceres (Goias) nel progetto Pro - Han per la cura ed il recupero dei malati di lebbra. Con Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Il tesoro di Perinaldo (2005), Omicidio ai Balzi Rossi (2006), Bagiue le streghe di Triora (2007), I fuochi fatui (2008), Sinfonia per un delitto (2008), Bocca di rosa (2010), Rien ne va plus (2011), Oltre la giustizia (2012), Anime alla deriva (2013), Il mistero del cadavere senza nome (2016), La solitudine di Adamo (2018).




giovedì 4 agosto 2022

Recensione I DUE BRIGADIERI VITE E DELITTI FRA IL CARMINE E IL SENTIERONE Brescia e Bergamo, 1923- Enrico Mirani - Liberedizioni

 



Una rapina e due misteriosi omicidi. La nuova indagine del Brigadiere del Carmine, impegnato con un collega a scrutare uomini e città di Brescia e Bergamo.


Con un omaggio a Brescia e Bergamo 2023, capitali della cultura, Enrico Mirani ci propone questa nuova e avvincente vicenda del suo Brigadiere Setti.

Credo che parlare di storia sia riduttivo perché l'autore ha magistralmente tessuto una trama fatta di tante storie, ma con un fil rouge che le lega.

Si parte da una rapina, un giro di soldi falsi e poi un paio di omicidi a riempire e colorare le giornate di Setti.

Ma in questa nuova storia conosceremo anche il collega e omologo di Bergamo, il Brigadiere Neri.

Sul territorio di competenza di Neri si troveranno dei malviventi bresciani e viceversa, il che sarà da motore propulsivo a nuove avventure incrociate in cui i due Brigadieri si trovranno ad operare anche in tandem.

Dapprima con una certa diffidenza, vuoi per la differenza di età, vuoi caratterialmente, vuoi per il campanilismo che ha da sempre diviso le due città, Setti e Neri condurranno le indagini in maniera certosina e con un buon affiatamento.

Molto apprezzabili le due figure femminili al loro fianco...

L'ambientazione o meglio le ambientazioni la fanno da padroni in questa storia: Brescia e Bergamo con le loro vie, le piazze, i quartieri visti con gli occhi del 1923 sono tra le protagoniste principali.

Si percepisce un buon lavoro di ricerca storica che sta alla base della costruzione del romanzo giallo.

Le vicende narrate sono un ottimo mix tra gli avvenimenti storici realmente accaduti e il frutto della fantasia dell'autore.

Lo stile di scrittura di Mirani non delude mai il lettore: cristallino, lineare e accattivante.

Personalmente, ho molto apprezzato questa lettura che mi ha condotto per le vie di Brescia e Bergamo e sono entrata subito in empatia anche con il Brigadiere Neri.

Spero proprio che Neri si ripresenterà anche nelle prossime avventure in collaborazione con il collega Setti.




Ringrazio la Casa editrice Liberedizioni per la copia del libro.




Segnalazione LO CHEF DELLA PRINCIPESSA Eva Amaryllis - Haper Collins Coll. Harmony

                                               




             

                            EVA AMARYLLIS

Lo chef della principessa

 

Il primo romanzo della trilogia

I reali di Anthaara 


Tornare sulle spiagge dell'isola d'Elba significa per Kathleen fare un tuffo nel passato, e precisamente all'estate dei suoi sedici anni e alla storia d'amore con Marco. Nel frattempo lui è diventato un famosissimo chef, e rivederlo riaccende i ricordi e una passione che non si è mai sopita. Ma Kathleen sa che tra loro non ci potrà essere alcun futuro: quella è la sua ultima estate da nubile, una volta tornata a casa dovrà sposare un principe che non ama. Così, per evitare di soffrire, è costretta a dirgli addio. Tuttavia il destino ci mette ancora una volta lo zampino quando Marco viene assunto come cuoco personale della principessa. Oramai nessuno dei due riesce più a negare i sentimenti che li legano. Ma qualcuno sta tramando nell'ombra...

mercoledì 3 agosto 2022

Recensione VIA CICERONE E I RACCONTI DEL CALZOLAIO - Claudio Scarpino - Porto Seguro edizioni





Non parlava italiano, era molto cordiale, educato, amichevole. Un uomo acculturato, che passava le ore nella sua libreria di fiducia in Via Cicerone, a leggere seduto in fondo al negozio. I suoi preferiti erano i libri di medicina. Eppure è stato trovato morto, proprio nel bagno della libreria. Sgozzato da una mano mancina. A rinvenire il cadavere è la minuta donna delle pulizie, che apre la serranda e svela così il misfatto. Chiamato a indagare sul caso è l'ispettore capo Cosentino e la sua partner Valentina Rinaldi, coppia dall'ingegno formidabile che non riesce però a trovare la pista giusta da seguire. Come sempre, sono i suggerimenti sussurrati dall'amico calzolaio di Cosentino a fornire uno sguardo diverso, più ingenuo ma geniale, al caso. Personaggio presente e assente, è sua la voce più importante del romanzo, che imbocca e guida le fila dell'indagine.


Una nuova storia dell'ispettore capo Cosentino e del suo amico il calzolaio Pietro.
In questa vicenda un uomo viene rinvenuto morto all'interno di una libreria.
Chi fa il ritrovamento è la donna delle pulizie, che al mattino è la prima che si reca in libreria.

Ciò che appare subito evidente è che la vittima, visto lo stato della ferita, è stato sgozzato da qualcuno di mancino.

Le telecamere di sorveglianza in funzione nella libreria misteriosamente non hanno registrato nulla per un certo lasso di tempo.

Parecchi attori si muovono e si sono mossi sulla scena del delitto e, quindi, praticamente tutti sono potenziali sospettati.

La storia si apre con un encomio e una promozione per l'agente Valentina Rinaldi che a seguito di un'azione molto importante viene nominata Agente scelto, grado di cui orgogliosamente si fregerà, d'altronde come il suo capo, l'ispettore capo Cosentino.

Le indagini vengono condotte in modo certosino dalla squadra ma di fondamentale importanza, come nelle precedenti storie, sono le intuizioni del calzolaio Pietro che diventa di fondamentale importanza per Cosentino.

La vicenda è ben costruita con parecchi colpi di scena fino all'ultimo che è sicuramente teatrale.

Il lettore viene abilmente deviato da Scarpino e fino all'ultimo non comprende chi possa essere l'autore dell'omicidio.

L'omicidio, peraltro, prende i suoi fondamenti da una storia molto lontana e davvero inimmaginabile...

Roma è prepotentemente presente a partire dal titolo e in ogni pagina dalle quali trasuda l'amore che Claudio Scarpino ha per la sua città d'origine e dove vive attualmente.

Un buon stile scorrevole di scrittura fa di questa avventura una storia accattivante, fatta di personaggi semplici, alcuni popolari anche per la loro parlata dialettale, senza vite troppe complicate alle spalle: personaggi normali insomma che ognuno di noi potrebbe aver incontrato nella propria vita.

La struttura del romanzo è molto lineare e mai complicata ciò che lo fa leggere molto voracemente.

La sensazione è che questa storia non sia solo di fantasia ma prenda alcuni fondamenti da qualche storia che l'autore ben conosce ma che abilmente ha romanzato in Via Cicerone.



Si ringrazia l'autore per la copia del libro.



martedì 2 agosto 2022

Segnalazione IL GIALLO DI MARINA - L. Garofano e F. Rizzi - Infinito edizioni





 “A quell’ora, le nove del mattino, orario di inizio delle faccende di Katja, Marina era sempre già sveglia e l’accoglieva, oramai più come un’amica che una collaboratrice, con un gradito caffè tenuto in caldo all’interno della moka.

Ma quella mattina, forse perché aveva fatto tardi la sera precedente, o forse solo perché era ancora sotto la doccia, Marina, stranamente, non aveva aperto al primo trillo. (…)

Allora Katja decise di chiamare il 112: c’era qualcosa di strano che insospettiva e angosciava al tempo stesso.

Con l’ausilio dei Vigili del Fuoco, subito allertati dalla Centrale Operativa dei Carabinieri, fu necessario sfondare la porta d’ingresso e la scena che di lì a poco si presentò al personale intervenuto, andava ben oltre i timori e le ansie di Katja: Marina giaceva a terra, priva di vita, con la massa di capelli castani intrisi del suo stesso sangue, fuoriuscito copioso da una profonda ferita nella parte anteriore del collo, tanto da allargarsi in una macchia dai contorni indefiniti sul pavimento di marmo rosso di Verona.

Il corpo, abbandonato sul pavimento, appariva rigido, in particolare l’espressione del viso e la mandibola, gli occhi spalancati sembravano guardare il soffitto. Le braccia allargate come di chi perde l’equilibrio e cade rovinosamente all’indietro, magari battendo la testa. La gonna ampia, sollevata su un lato, lasciava scoperta una gamba. A un primo sguardo non sembrava che avesse subìto violenza, né che fosse stata oggetto di altri colpi di un’arma tagliente.

Il brano sopra riportato è tratto dal nuovo libro di Luciano Garofano, scritto insieme a Fabrizio Rizzi, dal titolo Il giallo di Marina. Un omicidio, una sentenza sbagliata, un’indagine difficile anche per il RisIn questo avvincente giallo gli autori tutto sembra indirizzarsi verso un femminicidio, per il quale viene indagato un ex di Marina, sul quale convergono tutti gli indizi. Nel Ris, però, non tutti concordano sulla responsabilità dell’uomo. I malumori all’interno dell’Arma e le divergenze con il Pubblico ministero non creano i presupposti migliori per un’indagine complessa e delicata: qualcosa andrebbe approfondito ma il Pm è convinto della colpevolezza dell’uomo, lo porta a processo e ottiene per lui una severa condanna. È soltanto grazie alle sofisticate analisi del Dna svolte dalla tenente Elisa Molinari, un’esperta e caparbia biologa del Ris, e alla perseveranza dell’avvocato difensore del condannato, che sarà possibile individuare il vero colpevole e scongiurare l’ennesimo errore giudiziario.

Gli autori presentano il libro il prossimo martedì 14 luglio a PARMA, presso il Chiostro della Fontana Complesso del San Paolo, ore 18,30. Dialogano con gli autori Roberto Napoletano, Alessandro Banfi e Antonio Battei. Modera Mara Pedrabissi.

 

Il libro:
Titolo: Il giallo di Marina
Autori: Luciano Garofano e Fabrizio Rizzi
(€ 15,00 – pag. 176)

Gli autori
Luciano Garofano
, biologo, già comandante dei RIS di Parma, Generale dei Carabinieri in congedo, docente universitario, consulente tecnico per l’Autorità giudiziaria e gli studi legali, presidente dell’Accademia italiana di Scienze forensi, è Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana e Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana. Consulente di serie televisive (R.I.S.–Delitti imperfetti) e di programmi tv (L’altra metà del crimine, La7d, Quarto Grado, Rete4), ha pubblicato tra gli altri Uomini che uccidono le donne (2011), Il mistero Caravaggio (2010), Assassini per caso (2010), Il processo imperfetto (2009), Delitti e misteri del passato (2008). Con Infinito edizioni ha pubblicato I labirinti del male (2014), La prepotenza invisibile (2018), La falsa giustizia (2019).

 

Fabrizio Rizzi scrive per il Quotidiano del Sud dopo aver lavorato per il quotidiano Libertà, lo European di Londra e Il Messaggero, per il quale ha seguito come inviato speciale i più importanti avvenimenti di cronaca e politica degli ultimi decenni, a iniziare dalla giudiziaria, oltre a essere stato inviato su vari fronti di guerra (Beirut, Kuwait, Croazia, Bosnia, Kosovo, Somalia). È stato opinionista politico per Mediaset.

È autore di una decina di libri, tra cui Vaticano e Ambrosiano (1987), I giudici di Milano (1993), Per amore, per denaro (1994), Delitti imperfetti (con Luciano Garofano, 2004), Berlusconi, finale di partita (2012), La bacchetta di Toscanini (2013), I nuovi diseredati (2018).

È autore del docufilm Il Buio oltre il Risparmio e coautore con Paolo Scarpa del docufilm Tutte le domeniche ballavano.

 

Review party TOKYO LOVE STORY - Yasmin Shakarami - Newton Compton editori

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