mercoledì 17 agosto 2022

Recensione FIORE DI FICHI D'INDIA - Paola Insanguine - Infinito edizioni






La quotidianità apparentemente calma di Catania viene scossa da una serie di efferati omicidi, mascherati da delitti di mafia. Il commissario Nora Minà deve districarsi in un ginepraio insidioso come piante spinose per mettersi sulle tracce di un serial killer che uccide le sue vittime seguendo un rito purificatore delle anime collocato nella topografia morale dell'Inferno dantesco. Per risolvere il caso, Nora deve confrontarsi anche il Procuratore, che non perde occasione per renderle ancor più difficile un già arduo compito. Seppur irritata dall'imperversare di un maschilismo incistato malevolmente nella sua terra, la protagonista di questo imprevedibile e gustoso noir si divide tra professione, doveri di madre e un amore al quale vuole sfuggire per proteggere se stessa. Sarà merito dell'empatia e della sinergia tra Nora e il Questore che il caso sarà risolto. O almeno così pare...



A metà tra Lolita Lobosco per il suo fascino misto a determinazione e il celeberrimo Montalbano per il suo indiscusso fiuto investigativo, Nora Minà, commissaria in forze alla Questura di Catania, dai suoi due citati e celebri colleghi si distingue e diventa una figura di nuovo investigatore che, di certo, farà parlare di sè anche in futuro.

Come succede a chi lavora in ambienti in cui, nonostante i tempi moderni, la stragrande maggioranza delle persone è ancora di sesso maschile, Nora Minà non è di certo facilitata ad operare, se non fosse per quell'occhio di riguardo che il Questore ha nei suoi confronti...

Di certo il Procuratore generale non fa squadra con la Minà: anzi non perde occasione per renderle il compito più difficile...

In questo panorama non certo facile c'è un amore agli albori...

In questa storia la Minà si trova a doversi occupare di alcuni omicidi che, a primo acchito vengono catalogati come omicidi di mafia.

E d'altronde, visto il modus operandi dell'assassino o degli assassini sembrano davvero riportare a questa lettura...

Ma un po' perchè donna, mamma ed ex moglie che è, quindi, abituata ad arrangiarsi da sola ma soprattutto a non arrendersi alle difficoltà e all'apparenza, la Commissaria Nora Minà scaverà a fondo, a fondo dell'animo umano e si metterà alla ricerca di un assassino seriale che uccide seguendo uno schema tutto particolare e per comprendere i meccanismi di questo schema Nora dovrà scomodare nientepopodimeno di Dante!

Si quel Dante: Dante Alighieri.

E dovrà fare un viaggio nel suo Inferno per trovare le risposte e la soluzione agli enigmi.

Fiore di fichi d'India si legge molto volentieri e si entra subito in sintonia con Nora Minà, perchè è proprio un bel personaggio.

Un romanzo fresco, godibilissimo, con uno stile di scrittura accattivante e dal ritmo veloce e che non lascia al lettore il tempo di distrarsi.

Paola Insanguine ha costruito una storia molto articolata, a tratti ironica, e con molti rimandi alla sua Catania e alla Sicilia che è una protagonista molto presente in ogni pagina.

Oltre che, come nelle storie dei suoi due colleghi poc'anzi citati, anche in Fiore di fichi d'India non mancano le citazioni gastronomiche di tipici piatti siciliani che hanno l'effetto di solleticare le papille gustative del povero lettore!

Sono convinta che di Paola Insanguine e della sua commissaria Nora Minà sentiremo parlare ancora e, a dir il vero, lo spero proprio.



Ringrazio la casa editrice per la copia del libro





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