sabato 7 agosto 2021

Recensione LA SIGNORA DELL'AVVENTURA





LA SIGNORA DELL'AVVENTURA

Raffaella Bossi

Edizioni Il Vento Antico



"Pronto", rispondo e pregusto quello che mi dirà.

"Ciao cara, tutto bene?"

"Splendidamente"

"Ottimo, così ti puoi mettere a riscrivere"

Riscrivere, Suona malissimo.

"Editing di qualche..."

M'interrompre brusca.

"Niente editing, per il momento. Devi aggiungere amore, e soprattutto, scene di sesso"



Quando Anita Palladio, giornalista free lance e autrice di best sellers internazionali, riceve la telefonata da parte della sua agente e si sente dire che deve riscrivere la sua ultima storia ed infarcirla di scene di sesso, non crede alle sue orecchie.

Tanto che nonostante Carla sia stata chiara al telefono, Anita chiama il direttore per sincerarsi di quella richiesta così bizzarra.

E' inutile: la star del momento è Vanessa LIberti, nuova scrittrice che è al top delle classifiche con le sue storie tutte sesso e amore.

Quindi o Anita si adegua e inserisce anche lei nella sua storia tanto amore ma soprattutto tanto sesso oppure è out.

Anita, il cui soprannome è "la signora dell'avventura" proprio per il genere di libri che scrive è terrorizzata: davvero non sa da che parte girarsi, fra l'altro, personalmente non ha grande dimestichezza con questi temi.

Le amiche scrittrici, l'importante padre, il generale Palladio, la madre e perfino l'autista del padre entreranno in pista al fianco di Anita in quello che non è solo una lotta per entrare nella top ten delle vendite.


Ho molto apprezzato questa storia perchè dietro il suo ritmo scanzonato, i colpi di scena, la storia che all'apparenza (badate bene solo all'apparenza) sembra una storia leggera, si nasconde una storia che oltre ad essere ben scritta è una denuncia ad una decadenza dei valori della società.

La signora dell'avventura è una lettura molto piacevole, perchè Raffaella Bossi è molto brava ad usare in modo intelligente l'ironia e a condire tutta la storia di situazioni, gag e battute che la alleggeriscono.

Fa muovere molto bene la protagonista della storia Anita in un mondo che la disgusta, in cui non si riconosce per niente, ma in cui per necessità deve sopravvivere.


Quanti di noi si trovano nelle stesse condizioni di Anita?


"La meritocrazia è morta. Avvelenata giorno dopo giorno dagli arrivisti senza scrupoli, per cui il successo non è un riconoscimento che va conquistato a prezzo di un lavoro serio e onesto,no. Il successo è diventato la realizzazione dei propri interessi,meschini, piccoli e moralmente deprecabili, da raggiungere il più in fretta possibile"


Lo stile di scrittura alterna gli scoppiettanti dialoghi con la narrazione della storia.

I personaggi che affiancano la protagonista sono molto ben dettagliati e descritti soprattutto nelle loro emozioni e peculiarità.

Un padre, generale dell'esercito, uomo tutto d'un pezzo che sotto la divisa ha un cuore grande che batte per la sua amata figlia e che non si risparmierà nella lotta intrapresa.


Molto scoppiettante la madre separata ma sempre presente nella vita di Anita.

E che dire delle pazze amiche scrittrici che coinvolgeranno Anita in avventure esilaranti che strappano al lettore diverse risate.


Ma su tutti il mio personaggio preferito è senza ombra di dubbio l'autista del padre, Pasquale, personaggio folkloristico, il borgataro per eccellenza con la sua parlata che sembra più una barzelletta che un uomo.

Pasquale, che proprio grazie alle sue numerose conoscenze, darà una svolta decisiva alla situazione in cui Anita è suo malgrado precipitata.


Brava Raffaella Bossi per essere riuscita a rendere leggera una storia che va a scandagliare una piaga in cui la società è precipitata, anche non molto lentamente e per aver dato al lettore la speranza che non tutto è perduto.


Un grazie anche alla casa editrice Il Vento Antico.



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