BUONI DA MANGIARE
“L’uomo osserva la fila dei lampioni nella notte. Riesce a contarne ventuno prima che un’altra puttana bussi al finestrino dell’auto. ร la terza nel giro di cinque minuti, ma questo รจ il Mirabello, meglio noto come L’Onu del sesso. Per la strada nigeriane, slave, ucraine, polacche, rumene e qualche italiana. Le nazionalitร assenti sono vendute in porzioni di carne da piacere riciclabile, cucinate da papponi con un cuore di acciaio e servite in appartamenti fatiscenti con contorno di lenzuola orribili. Si tratta di una falla nella moralitร del piano regolatore in cui รจ possibile fare il giro del mondo in ottanta marchette. Sempre che non si abbia paura di addentrarsi in quel che resta dei palazzoni in pura edilizia popolare anni ’60, quando si seppelliva il condomino nel cemento armato.” Mirabello, una terra di nessuno in cui le anime si consumano troppo in fretta. Davide Spelletti attraversa la notte e la propria vita in cerca di una redenzione.
In una periferia, probabilmente di Milano, ma non lo si trova scritto, nella zona Mirabello, il degrado la fa da padrone.
E tra prostitute di ogni razza Davide Spelletti รจ nella sua auto.
E ci vive pure perchรฉ la moglie Lucia lo ha buttato fuori da casa e a lui manca terribilmente, sia lei che la piccola figlia Elena.
Ma il vero pensiero rancoroso va al padre affetto da una ludopatia incontrollata, un padre sempre molto presente in modo negativo nella sua vita, e a cui Davide attribuisce il fallimento della sua vita.
Davide rimasto senza lavoro, senza famiglia, senza piรน nulla รจ un'anima errante nella selva di disperazione che รจ palpabile fin dalle prime pagine.
Anzi un'oscura selva direi, perchรฉ il colore che predomina รจ sicuramente il nero.
Dalle prime pagine ti rendi subito conto che questa non รจ una storia come tutte le altre.
Prende avvio dai pensieri di Davide che si alternano in un ondeggiare di azioni del presente e del passato: tutta la storia si dipana in continui flashback a partire dall'adolescenza di Davide, a quando ha conosciuto Lucia, al loro amore, alla nascita di Elena, al decadimento del suo matrimonio e passando per la storia personale dei suoi genitori.
Di certo c'รจ che Giacchetti non lascia mai il lettore "a riposo", non gli dร tregua. Tutt'altro!
Personalmente sono stata col fiato sospeso e sempre concentrata, dalla prima all'ultima pagina, sollecitata dal ritmo frenetico dei pensieri martellanti di Davide.
Un Davide annientato dalla mancanza di autostima creata dal rapporto malato col padre, che trasuda dolore e disperazione, e che ti fa provare anche un senso di pena misto a rabbia nei confronti di questo padre maldestro e inadeguato.
Quanti danni possono creare nei bambini parole e situazioni che minano la loro autostima?
Quanti leggendo Buoni da mangiare ci hanno visto storie di cronaca?
Uno stile di scrittura secco, graffiante e molto diretto.
Mirko Giacchetti ha scritto davvero una storia fuori dal comune, alternativa, che, nonostante la mia lunga esperienza "gialla" mi ha completamente spiazzato.
Di solito quando si legge una storia รจ inevitabile parteggiare per uno o per l'altro personaggio: beh, qui il lettore ha proprio da sbizzarrirsi!
E il titolo? Non ho nessuna intenzione di dirvi nulla in proposito ma solo vi invito a leggere Buoni da mangiare e rimanere a bocca aperta per il finale.
Un noir che piรน noir non si puรฒ.
Ringrazio l'autore per la copia del libro.
Mirko Giacchetti, nato nel 1976, lavora a Milano. Attualmente รจ speaker radiofonico (conduce A tutta pagina e Rock Side: l’altro lato del rock con l’amico e collega Gaetano Monaco), conduttore televisivo (Una poltrona per due: il cinema di genere di ieri, oggi e domani con Roberto Davi), attore (The Wicked Gift, Fino all’Inferno, The Last Heroes, Caleb) e redattore di MilanoNera.
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