mercoledì 22 settembre 2021

Recensione IL CIELO E IL FANGO - Triplae edizioni

 

IL CIELO E IL FANGO

Umberto Castagna

Edizioni Triplae



Il cielo e il fango è il tracciato di una via di fuga, non "da", ma "verso" qualcosa o Qualcuno. Una fuga non priva di sofferenze, ma la posta in gioco è alta, è la comprensione del mistero non della vita, ma della propria vita.

Umberto, il protagonista di questo "quasi romanzo", che segue e completa il precedente Andrai e tornerai, a quarant'anni lascia il saio di frate francescano perché si accorge di vivere impastoiato dai dettami evangelici. Penitenza, ascesi, mortificazione, purezza non hanno valore, se non se ne conosce il libero uso.

Lasciare il mondo protetto del convento, significa dover imparare a vivere e, molto prosaicamente, anche imparare a guadagnarsi da vivere, magari facendo il venditore porta a porta di enciclopedie o il rappresentante di occhiali, ma tutto questo, benché difficile e sovente frustrante, è sempre meglio che continuare a camuffarsi con una tonaca marrone che non ci si sente più di portare.

Seguire i binari tracciati da altri, lasciarsi andare, è il modo migliore per perdersi; per Umberto, rimanere francescano e sacerdote avrebbe significato semplicemente consegnarsi al disprezzo di se stesso. Meglio, dunque, avere il coraggio di dubitare, di mettersi in una posizione di ricerca, guardarsi impietosi, mettersi a nudo attraverso l'analisi o anche attraverso la scrittura. Allora, il dubbio diventa risorsa.

Il messaggio che ci lascia Umberto è che, a volte, il fatto che Dio si nasconda ai nostri occhi è una grazia. Ci costringe a non cercare Lui, ma noi stessi. Ritrovandoci, Lo troveremo.

O, comunque, possiamo coltivare questa speranza.



Ho letto con molto interesse questo libro direi alternativo, un "non romanzo" come definito nella sua presentazione.

La storia parte dalla fuoriscita dal convento di Umberto e dall'abbandono di tutte le certezze e la vita "scontata" tra le mura protette di un convento.

Ed ecco che la vita là fuori non è certo facile: innanzi tutto non si può vivere senza un lavoro e trovare un lavoro a quarant'anni compiuti non è certo semplice, anche se il protagonista è aperto ad ogni prospettiva.

E questa è il primo problema che Umberto si troverà ad affrontare. Ma non sarà il solo.

Lo troveremo a vendere porta a porta le enciclopedie, fino a fare il rappresentante di occhiali.

Ma ciò che sorprende è il percorso individuale, intimo che il protagonista fa.

E' un po' come se si fosse risvegliato in una realtà virtuale e lui fosse il personaggio principale mosso da un joystick che impazzzito ribalza sulla scena.

Il racconto è denso di insegnamenti per ognuno di noi e va centillinato, non letto di getto.

Infatti, pur essendo un racconto relativamente breve ci ho messo parecchio tempo a leggerlo.

In questa storia il dubbio viene presentato al lettore come una positiva opportunità: sarebbe facile avere sempre tutte le risposte e vivere in uno stato di tranquillità sapendo sempre cosa fare e dove andare.

No, qui il dubbio che attanaglia il protagonista è solo una crescita, una positiva trasformazione che sdogana così la sua accezione negativa.

E ciò è sicuramente di aiuto anche al lettore, soprattutto in un periodo in cui tutte le certezze sono venute a mancare.

Un racconto molto intimo che tocca le corde del cuore più di una volta.

Il tema religioso è sullo sfondo ma molto presente e importante nella vita di Umberto, ma non si limita a pratiche stantie: è una scelta di vita.

La scrittura di Castagna è una scrittura molto dotta e raffinata, che fa trasparire tutto il suo spessore e la sua cultura.

Un libro di stile.

Sulla home di questa casa editrice campeggia questa frase che la dice lunga sulla mission della stessa e che vi riporto sperando di accendere in voi la curiosità di andare a spulciare nelle sue pubblicazioni:

"Passione per la letteratura, fiducia nel talento!.

Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio.




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