domenica 6 marzo 2022

Review Party LA RAGAZZA CHE GIOCAVA A SCACCHI AD AUSCHWITZ - Gabriella Saab - Newton Compton Editori


La prossima mossa potrebbe essere l'ultima. In mezzo agli orrori di Auschwitz, il torneo di scacchi più spietato dove la posta in palio è la vita.

«Perfetto per tutti coloro che amano le storie ambientate durante la seconda guerra mondiale, con protagoniste femminili forti e intelligenti» – Publishers Weekly

«Ideale per chi ha amato "Il tatuatore di Auschwitz" e "La regina degli scacchi"» – Library Journal


Maria fa parte della resistenza clandestina polacca nella Varsavia occupata dai nazisti. Per questo motivo, una volta scoperta, viene arrestata dalla Gestapo e deportata ad Auschwitz come prigioniera politica, mentre la sua famiglia viene giustiziata. Il destino di Maria sembrerebbe segnato, ma quando lo spietato vicecomandante del campo, Karl Fritzsch, viene a sapere del suo straordinario talento negli scacchi, decide di intrattenere i soldati del campo sfidandola a un estenuante e sadico torneo. E la posta in palio è la sua vita. Così, una mossa dopo l'altra, mentre gioca per salvarsi la vita, nonostante la mente sia affollata da pensieri di morte, rabbia e terrore, la ragazza comincia ad architettare un piano per vendicarsi del suo aguzzino. E proprio come in una complessa partita a scacchi, deve fare affidamento su sangue freddo e capacità di prevedere le reazioni dell'avversario, se vorrà riuscire a dare scacco matto all'uomo che ha sterminato la sua famiglia.


In giorni come questi in cui la televisione, i social e i giornali mandano in onda le immagini della drammatica situazione di morte e barbarie che si stanno perpetrando ai danni di vittime innocenti, leggere libri che riportano alla memoria che tutto questo è già stato e lo abbiamo già visto e vissuto, è ancora più doloroso.

La storia de La ragazza che giocava a scacchi ad Auschwitz però è una storia diversa.

E' innegabile che ciò che fa da sfondo è il dolore, il dolore che Maria, anzi Prigioniera 16671, come ormai veniva chiamata, vive durante la deportazione e la prigionia ad Auschwitz.

Maria, che a Varsavia faceva parte della resistenza polacca viene scoperta e deportata con la sua famiglia nel campo di sterminio.

Qui come sempre avveniva alle famiglie viene separata e la sua famiglia viene subito giustiziata.

Quando Karl Fritzsch scopre il talento di Maria negli scacchi e per lei inizia un altro incubo: dovrà intrattenere i soldati in un torneo in cui la posta finale è la sua vita stessa.

Sappiamo che il gioco degli scacchi è un gioco di strategia che lo rende un gioco altamente sfidante per la richiesta di abilità necessarie a battere l'avversario.

E Maria, nonostante sia ottenebrata da sentimenti di odio verso i tedeschi che animano il suo intimo dopo le sofferenze subite, cerca di recuperare la lucidità e la freddezza che sono necessarie per poter affrontare al meglio una partita e vede proprio negli scacchi una possibilità di vendetta.

Una storia narrata su due piani temporali, scritta da Gabriella Saab con una maestria tale che ti incolla letteralmente alle pagine.

Uno stile di scrittura cristallino che catalizza.

Il lettore non può non amare Maria che è descritta come una ragazza forte, molto intelligente ed astuta con un carattere determinato, caratteristiche queste che saranno la sua salvezza.

Ed è proprio ciò che ho amato tanto: questo personaggio femminile così piccolo ma di un'immensità tale che si staglia sulla piccolezza di un universo maschile che è foriero solo di crudeltà.

Toccante anche la descrizione dell'incontro con Massimiliano Kolbe.

Una storia che nonostante il dolore assordante è una storia di speranza, di seconde possibilità.

Una bellissima storia, da leggere assolutamente e che potrebbe essere già pronta per la trasposizione cinematografica.













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