«Lo sai che l'aragosta vive cent'anni?» Sono le parole che Sabrina vede comparire all'improvviso sullo schermo del suo computer. Ma non in una chat, o su un social: no. Proprio in un file di word, al quale sta affidando i suoi pensieri come a un diario. Chi è il misterioso hacker che si è intrufolato nelle sue giornate? Cosa vuole da lei? Nonostante l'inquietudine, non può impedirsi di provare un'inconfondibile emozione, quella delle cose nuove che iniziano. E in breve l'intrusione informatica diventa un'amicizia virtuale, una «stanza tutta per sé» in cui raccontare frustrazioni, paure, rimpianti: la fine dell'amore con il marito, i problemi con le figlie adolescenti, la perdita del lavoro in televisione. Già, ma un'emozione positiva, mai? Giorno dopo giorno, Sabrina impara che per migliorare la propria vita bisogna innanzitutto modificare la prospettiva da cui la guardiamo. Mentre un lavoretto accettato quasi per noia si trasforma in una sfida vera, e la primavera porta un'emozione dal sapore di rinascita, l'interlocutore continua però a rifiutare di rivelarsi e Sabrina non può fare a meno di interrogarsi su ogni uomo che l'avvicina per caso: sarà lui la «voce» che le parla ogni sera dal monitor del suo portatile, scrivendole frasi così poco indulgenti eppure capaci di curarle l'anima? "L'aragosta vive cent'anni" è una storia lieve e intensa, che entra nel cuore e lo tiene in sospeso. Un romanzo al femminile sorprendente e sincero sui cambiamenti e sulle possibilità che la vita ci offre.
Mi sono avvicinata a questa lettura con un po' di scetticismo perché, molto raramente, leggo libri di personaggi televisivi e, quindi piena di pregiudizi (lo ammetto!) l'ho iniziato.
Ho però capito, da subito, che L'aragosta vive cent'anni, non era una storiella qualunque.
Quando Sabrina vede comparire sullo schermo del suo Pc, non sui social o sulle mail, non in una chat, la frase Lo sai che l'aragosta vive cent'anni? ne resta davvero spiazzata.
Da quella misteriosa e alquanto bizzarra frase inizia una corrispondenza altrettanto misteriosa e sui generis con un misterioso interlocutore.
La storia attraversa a gamba tesa la vita, non semplice (ma chi ha una vita semplice alzi la mano?) di Sabrina, dispensandole e dispensandoci tante piccole pillole di lezioni di vita.
Col passare dei giorni e l'aumentare dei problemi che spesso sembrano insormontabili, tra cui una grave malattia che la colpirà, per poter vivere, non sopravvivere, Sabrina inizierà a vedere le cose da un'angolazione diversa, da una nuova prospettiva e, sarà tutto una sorpresa.
Nessun commento:
Posta un commento