Cosa succede se, all’improvviso, vengono meno tutti i punti di riferimento della tua vita?
Viviana, manager in carriera, da un giorno all’altro si trova costretta a fare i conti con tutto ciΓ² che ha lasciato in Italia quando, otto anni prima, Γ¨ andata via. Soprattutto con la figlia Atena, una dodicenne troppo perfetta per avere la normale vita di un’adolescente, che viene seguita come un’ombra dall’amica Celeste, talentuosa ma troppo ingenua, a sua volta provata dalla perdita della madre e dal rapporto col padre Silvano.
I quattro si trovano così a dover circoscrivere un nuovo concetto di famiglia, perdendo pezzi e guadagnandone altri, ricomponendosi in figure geometriche più solide e sfaccettate. E se la sfortuna, per una volta, lasciasse il passo al destino e a una seconda occasione per essere felici?
Una storia, quella scritta da Pitti Duchamp, corale scritta da ben quattro punti di vista.
Sono i punti di vista dei quattro protagonisti: madre e figlia e padre e figlia.
Ma nonostante le diverse e originali angolazioni da cui arriverΓ la narrazione, ci sarΓ un'unitΓ nella diversitΓ su di un medesimo argomento argomento.
Le loro vite e le vicende si intrecciano, si compenetrano.
I sentimenti si stagliano su tutto: il dolore Γ¨ presente in ogni pagina, ma anche la voglia di ricominciare, di ripartire.
Il bello Γ¨ vedere i rapporti che si consolidano, i personaggi che si aiutano e si completano, che cambiano per superare i problemi.
C'Γ¨ veramente tutta la vita dentro questa storia.
I personaggi sono veramente molto ben delineati e al lettore non viene celata nessuna sfaccettatura.
Così come le diverse ambientazioni sia esterne che all'interno: personalmente, ho amato molto la parte in cui vengono raccontate le scene all'interno delle camerette delle ragazze.
Le geometrie dei due nuclei familiari sono in continua evoluzione e soggetti a variazioni, da qui tra spunto il titolo.
Uno stile di scrittura delineato e chiaro fa della storia una godibile lettura.
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